RESTAURO DEL SOFFITTO LIGNEO DIPINTO
RESTAURO DEL SOFFITTO LIGNEO DIPINTO, CHIESA DI SANT’ANTONIO DELL’ORTO
Periodo servizio: 2007-2010
Committente: Amministrazione Comunale di Cosenza (Italia)
Importo lavori: € 65.270,00
Servizio svolto: Progettazione definitiva esecutiva, CSP, D.L. e CSE (Ing. Sergio Pagano – Arch. Teresa Piluso)
Il soffitto ligneo, di notevole pregio artistico, è stato rinvenuto nel corso del restauro conservativo della Chiesa. Esso è dipinto a tempera, con motivi geometrici e floreali, su supporto ligneo di assi di castagno, connesse mediante ammicciatura e agganciate alle travi del solaio con chiodi di ferro. Il manufatto aveva subito prolungate infiltrazioni d’acqua che avevano causato distacco e perdita di colore, affioramento del tannino, deterioramento della fibra legnosa ed aveva favorito l’attacco degli insetti xilofagi. Il dipinto presentava, quindi, innumerevoli lacune diffuse, macchie di tannino ai bordi delle assi, le strisce di camottatura erano parzialmente staccate. I travetti, che avevano sostenuto un controsoffitto, erano inchiodati alla faccia delle assi su tutta la superficie.
Per il restauro, il soffitto è stato prima protetto con velinatura di carta giapponese e resina acrilica e sono stati rimossi i travetti che coprivano la superficie dipinta. Le assi di castagno sono state numerate e smontate. Una volta a terra, il retro di ognuna è stato immerso in una soluzione di resina acrilica in acetone addizionata con una percentuale di permetrina antitarlo, lasciando che l’assorbimento del liquido saturasse le porosità della fibra legnosa. Le assi sono state sottoposte a risanamento strutturale, mentre le parti ammalorate o mancanti sono state risarcite con inserti di legno di abete. Successivamente, è stata rimossa la velinatura e la superficie pittorica è stata liberata dai depositi superficiali incoerenti. I fori della vecchia chiodatura sono stati riempiti con araldite. Le lacune cromatiche sono state preparate applicandovi un velo di colla di coniglio e sono state poi stuccate con gesso di Bologna e colla di coniglio stesi a caldo e, successivamente, livellate. L’integrazione pittorica è stata realizzata a tempera, completata con pastelli laddove il tannino tendeva a riemergere a causa del contatto con l’acqua. La struttura del solaio è stata pulita e trattata con permetrina. Infine, le assi sono state ricollocate al soffitto avvitandole alle travi con viti autofilettanti e le fasce di tela che saldavano le giunture delle assi sono state rincollate con colla vinilica.